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Il reportage matrimoniale

Lasciatevi trasportare da questa intervista priva di fronzoli. Gioia è una “tipa tosta”. A lei ho chiesto di immortalare il giorno del mio matrimonio. Ed è lei con il suo stile e professionalità che consiglierei ad un’amica. Care future spose che state leggendo queste righe, prendetevi qualche minuto tutto per voi. E iniziate a sognare il vostro giorno più importante. Al resto penserà Gioia.

Ciao, sono Gioia. Sono fotografa e mamma di due splendide pesti e sono nata nella bella Ciociaria quasi quarant’anni fa. Da sempre legata alla mia terra, sono tornata a Frosinone dopo aver vissuto a Roma per dieci anni, città nella quale ho studiato ed ho mosso i primi passi come fotografa. 

Da quanti anni lavori nel mondo wedding?

Ho iniziato ad occuparmi di fotografia wedding una quindicina di anni fa, inizialmente lavorando come assistente, a Roma, e poi in autonomia una volta tornata nella mia città, dove nel 2016 ho fondato, insieme a due amiche artiste, lo studio d’arte INTERNO 36. Gli anni in cui ho affiancato i fotografi romani, oltre ad essere stati altamente formativi, mi hanno aperto ad uno stile che nella provincia è arrivato parecchi anni dopo: il reportage di matrimonio.

Un modo di lavorare completamente diverso da quello a cui eravamo abituati fino a vent’anni fa; qualcosa di molto più easy, senza forzature ed effetti scenici, il cui unico obiettivo è emozionare mostrando l’autenticità di ogni momento: le lacrime di gioia, i sorrisi sinceri, la commozione di un padre, il calore di una madre, gli abbracci degli amici. Scattare durante un matrimonio richiede un impegno fisico e mentale non indifferente; a volte ti ritrovi a calmare crisi, o a riattaccare bottoni, ma il più delle volte, in caso di assenza di una wedding planner, devi riuscire a coordinare persone ed orari, perché tu sei la figura professionale che più di ogni altra affiancherà gli sposi durante tutto il giorno. Chi lavora in questo settore deve essere dotato di grande creatività (capacità che ti permette anche di vedere una soluzione davanti ad un problema), empatia e sensibilità.

È necessario instaurare un forte legame con gli sposi, qualcosa che vada oltre il semplice rapporto fornitore – cliente, bisogna stringere una sorta di amicizia che ti faccia entrare subito in sintonia con loro, per comprendere al meglio le loro esigenze e per saper cogliere l’essenza del loro amore. 

Esistono delle tendenze per i servizi fotografici? Se si, quale è la moda del momento.

Negli ultimi anni ha preso piede l’idea di “spettacolarizzare” il giorno delle nozze, con strumenti che vanno ben oltre i semplici fuochi d’artificio a fine serata. Scatti subacquei, bombe fumogene, scatti con il drone, polvere di Holi. La tendenza di questo 2020, esplosa lo scorso anno negli Stati Uniti, sarà sicuramente il “first look”, ossia un mini servizio dedicato al momento in cui gli sposi si incontrano prima della cerimonia, vedendosi per la prima volta nel loro ruolo di marito e moglie, ma in maniera intima, senza invitati. Questo stravolge una tradizione, quella di incontrarsi davanti al celebrante, ma allo stesso tempo carica di significato uno dei momenti più alti del giorno delle nozze.

Personalmente amo raccontare ogni storia in modo semplice, perché il mio racconto sarà il ricordo che accompagnerà per sempre la vita degli sposi, e voglio che sia autentico, chi mi sceglie vuole che sia autentico; lavoro senza interferire con la cerimonia o disturbare la coppia, cerco di realizzare scatti fuori dagli schemi che rappresentano l’essenza degli sposi nella loro complicità e naturalità, pertanto non preferisco l’utilizzo di “effetti speciali” come le bombe fumogene o il drone; al contrario, non essendo tradizionalista, strizzo l’occhio al “first look”, questo primo incontro da vivere in maniera intima che può essere visto come una sessione di coppia anticipata di qualche ora, e davvero molto carica d’emozione.

Se dovessi avere carta bianca, come realizzeresti i tuoi scatti?

Interamente in bianco e nero. Ho avuto il privilegio di avvicinarmi alla fotografia quando il digitale era ancora per pochi, per cui tutto è iniziato con la pellicola in bianco e nero, lo sviluppo, la camera oscura nello stanzino di casa. Qualcosa di veramente romantico! Il colore mi piace, sa essere molto poetico, ma il bianco e nero è magia…e poi il primo amore non si scorda mai!

Descrivici il tuo matrimonio ideale.

Se mai decidessi di sposarmi penserei un matrimonio molto semplice e intimo: una cerimonia civile in un bosco o in riva al mare, pochi invitati, la famiglia stretta e gli amici di una vita a fare festa. Il matrimonio deve somigliarti, dalla location all’abito, passando per le partecipazioni la musica e la scelta del fotografo. È di fondamentale importanza che gli sposi si sentano a proprio agio in una giornata cosi significativa.

Stiamo vivendo un momento molto difficile, che ha portato diverse coppie a rivedere e modificare i loro piani. Ma poco male, è nei momenti di difficoltà che viene fuori il meglio di noi stessi. Un matrimonio si può spostare, tanti lo stanno già facendo scegliendo date autunnali, dove hanno la possibilità di poter mantenere le stesse maestranze che avevano già impegnato. Molti fornitori, dal canto loro, si stanno rivelando estremamente comprensivi e solidali, offrendo soluzioni a prezzi speciali per matrimoni infrasettimanali e invernali (me compresa ovviamente). 

Quindi niente paura! Volendo guardare un lato positivo abbiamo più tempo per organizzare al meglio il grande giorno. Nel frattempo restiamo in casa, e riprogrammiamo tutto con la giusta calma.

Gioia Onorati

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